Daniele Micheletto
Daniele Micheletto vide i natali, con circa due settimane d’anticipo, in un imprecisato nosocomio del Veneto oltre trent’anni fa, in un afoso giovedì di giugno.
Vive in un triangolo di terra che comprende Galliera Veneta, Cittadella e Padova.
Parla fluentemente italiano e dialetto veneto, non gli importa per niente imparare altri idiomi e odia gli argot.
Non ha un campanile che sia davvero suo, e l’unico campanile che si è scelto è quello che ama ammirare dalla finestra della sua camera.
Ogni tanto si ricorda di saper disegnare e incidere lastre di metallo. Se avete avuto la ventura (o sventura, vedete voi) di osservare il frutto delle sue sperimentazioni, le trovate certamente discutibili sul piano artistico, ma stranamente suscitano entusiasmi qua e là.
Fa il fotografo e, appena può, gira per musei, palazzi e chiese, sempre in dolce compagnia, a godersi la bellezza racchiusa là dentro, come in un oasi incontaminata.
Nel 2015, verso dicembre, sotto un rigido inverno, fra pruine e ghiaccio, prende la via di Cittadella perché gli dissero che lì stava un simpatico ragazzo capace di risolvere problemi fotografici.
Ed è così che ha inizio una proficua collaborazione con il buon Mirco, sfociata poi nella creazione di “Accademia di Fotografia-Cittadella”, una bella realtà locale per gli appassionati della fotografia in tutti i suoi aspetti.